Agri Risk Future Day. Il clima cambia, serve agire

Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti, le temperature sono in aumento, sono sempre di più gli eventi climatici estremi. Basti pensare che la temperatura media globale è aumentata di circa 1,1 °C dal 1880 ad oggi. Gli ultimi anni sono stati i più caldi dalla seconda metà dell’800. Dati impattanti emersi dalla seconda edizione del convegno Agri Risk Future Day organizzato lo scorso 18 novembre all’interno di Interpoma da Condifesa Bolzano, Condifesa Trento, Asnacodi Italia e in collaborazione con ISMEA.

Il convegno si è aperto con gli interventi introduttivi di Michael Simonini, presidente Condifesa Bolzano, Giovanni Menapace, presidente Co.Di.Pr.A., Rainer Langner, presidente di VH e Alessandro Molinari, ad e direttore generale di Itas Mutua. Tutti hanno concordato sulla necessità di portare innovazione in agricoltura. Il convegno ha permesso di conoscere le ultime novità della gestione del rischio in agricoltura a livello nazionale, regionale e provinciale, ma non solo. Gli esperti di Eurac, Georg Niedrist e Alice Crespi, hanno ribadito con i numeri come sia importante mettere in campo soluzioni per ridurre gli impatti del conclamato cambiamento climatico “la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto un nuovo record nel 2021: 414.72 ppm.

Sergio Marchiori, di Alperia, ha voluto presentare alcune soluzioni già impiegate in alcuni areali della provincia di Bolzano: “grazie al progetto pilota smartland siamo riusciti a ridurre l’uso dell’acqua in vigneto del 70%, un esempio concreto di innovazione tecnologica al servizio della sostenibilità – ha sottolineato Marchiori – manca, però, la sensibilizzazione su questi temi, che ci coinvolgono direttamente, è necessario agire subito – ha concluso l’esperto di Alperia.

Il convegno ha visto la partecipazione di relatori provenienti dal Parlamento europeo, gli onorevoli Herbert Dorfmann e Paolo De Castro, che hanno raccontato come la gestione del rischio sia diventata una priorità nella nuova programmazione politica agricola. In particolare, Dorfmann, ha sottolineato l’importanza del nuovo fondo AgriCAT: “uno strumento unico nel suo genere, servirà capire come questa nuova soluzione si adatterà al nostro contesto, una sfida importante”.

In questo momento di estrema evoluzione si inserisce un fattore che può risultare la chiave di volta, ovvero il dato “un patrimonio importante – ha sottolineato Silvia Lorenzini, direttore coordinamento Agea – dati contenuti nel fascicolo aziendale e già in nostro possesso, ma da sfruttare in maniera coordinata”.

Il fondo AgriCAT è stato il focus dell’intervento di Angelo Frascarelli, presidente Ismea, che ne ha raccontato funzionamento e dotazione finanziaria, “abbiamo a disposizione uno strumento nuovo che si pone importanti obiettivi e con un’altrettanta importante dotazione finanziaria, oltre 3,5 miliardi di euro per la programmazione 2023-2027, pari a circa 730 milioni all’anno, si tratta di una vera e propria evoluzione del sistema della gestione del rischio. Frascarelli ha anche sottolineato l’importanza di adottare un approccio a 360 gradi per la gestione del rischio “le azioni di difesa attiva devono coordinarsi pienamente con le soluzioni di difesa passiva al fine di mettere in campo tutte le mitigazioni possibili e migliorare la resilienza delle aziende agricole”.

La voce del Sistema Condifesa-Asnacodi Italia è stata presentata grazie ad una tavola rotonda dove Marica Sartori, direttore di Co.Di.Pr.A., Manfred Pechlaner, direttore Condifesa Bolzano e Andrea Berti, direttore Asnacodi Italia, si sono susseguiti per raccontare il punto di vista della galassia Asnacodi Italia rispetto al necessario cambio di passo che tutto il mondo della gestione del rischio deve compiere.

AgriCAT nasce come risposta alle criticità di una non omogenea distribuzione nel nostro Paese delle soluzioni di gestione del rischio e per trasferire consapevolezza alle imprese. L’evoluzione dello strumento sarà sperimentale e progressiva a partire dal 2023 e per almeno un paio di anni, con un approccio attento e neutro verso i territori di eccellenza come quelli della provincia di Bolzano e Trento che possono contare già su di un sistema strutturato di polizze assicurative, che coprono dagli eventi climatici avversi, anche catastrofali, e di fondi mutualistici per la stabilizzazione del reddito. Soluzioni a cui aderiscono quasi la totalità degli agricoltori locali.

Sono intervenuti a chiusura del convegno Arnold Schuler e Giulia Zanotelli rispettivamente assessore all’agricoltura della Provincia di Bolzano e di Trento. Entrambi gli assessori hanno voluto sottolineare l’importanza che riveste la gestione del rischio in questo particolare momento e come sia un tema al centro della agenda politica.

Infine, Albano Agabiti (presidente di Asnacodi Italia) ha evidenziato come sia fondamentale mettere sul piano di lavoro, in maniera sinergica tra tutti gli operatori del settore, tutte le soluzioni per strutturare e attivare tutti gli strumenti necessari per raggiungere un unico importante obiettivo: quello di mantenere sostenibile l’attività delle aziende agricole.