Trasferire conoscenza: eventi che hanno superato le nostre aspettative!

Organizzare eventi dedicati alla gestione del rischio rappresenta un pilastro fondamentale nella trasmissione di conoscenza e nell’innovazione del settore. Tali occasioni non solo offrono un forum cruciale per la condivisione di best practices, esperienze e approfondimenti, ma fungono anche da catalizzatori per il trasferimento diretto di competenze specializzate. In un contesto dinamico come quello della gestione del rischio in agricoltura, dove la comprensione delle sfide emergenti è essenziale, gli eventi diventano ponti strategici che collegano esperti, professionisti e stakeholder. La diversità di prospettive e l’interazione in tempo reale durante questi eventi stimolano la creatività e la collaborazione, favorendo lo sviluppo di soluzioni innovative. Inoltre, la partecipazione a conferenze, workshop e seminari non solo consente di acquisire conoscenze aggiornate, ma offre anche opportunità tangibili di networking, permettendo agli attori del settore di costruire relazioni, condividere risorse e affrontare le sfide collettive. Attraverso la creazione di un ambiente propizio all’apprendimento collaborativo e all’interscambio di idee, gli eventi sulla gestione del rischio non solo fungono da veicolo per il trasferimento di competenze chiave, ma contribuiscono anche a consolidare una comunità dinamica e interconnessa. In questo modo, la conoscenza non solo viene diffusa in modo efficace, ma si traduce anche in azioni concrete che migliorano la resilienza e l’efficacia nelle strategie di gestione del rischio. “Proprio per questo – sottolinea Giovanni Menapace, presidente di Co.Di.Pr.A. – organizziamo in collaborazione con numerosi partner, eventi sul territorio che mirano a diffondere la cultura del risk management”.

Meteo e agricoltura: innovare per mitigare gli effetti del cambiamento climatico

È risaputo che l’agricoltura è uno dei settori economici che più dipendono dal meteo e dove, inevitabilmente, più impattano, in modo diretto e indiretto, i cambiamenti climatici. Da qui l’importanza di individuare e adottare azioni per aumentare la resilienza, la capacità di adattamento e mitigazione dei sistemi agricoli. Se n’è dibattuto il 18 novembre scorso a Rovereto, in provincia di Trento, al Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo, durante il convegno promosso da Agriduemila Hub Innovation, Co.Di.Pr.A. Trento – Consorzio Difesa Produttori Agricoli, in collaborazione con Condifesa di Bolzano, Asnacodi Italia e il supporto di Trentino Sviluppo. La cornice è stata quella dell’edizione 2023 del Festivalmeteorologia che dal 16 novembre 2023 ha portato l’attenzione su un tema che è centrale per l’economia e la vita quotidiana di ognuno di noi. L’agricoltura, si diceva, come altri settori economici, risente degli effetti dei fenomeni atmosferici, dell’andamento meteorologico e della variabilità climatica. Un impatto che pesa per decine di milioni di euro ogni anno sulle produzioni agricole. “Non è più una questione di danni saltuari, come accadeva 15 o 20 anni fa – evidenzia infatti Lorenzo Belcapo, responsabile nazionale dell’Area Tecnica di Coldiretti –. Il settore agricolo si sta preparando, e sta investendo in nuove tecnologie. Solo l’adozione di nuovi sistemi anche di monitoraggio del territorio ci permetterà di combattere quello che è ormai un fenomeno che, ogni anno e in tutte le stagioni, incide pesantemente su tutte le nostre produzioni. Bisogna, quindi, fare in modo che le aziende possano investire, anche con aiuti e politiche mirate da parte della pubblica amministrazione, per adottare nuovi strumenti”. Innovazioni tecnologiche che possono contribuire a mettere in campo azioni proattive in molti ambiti del cambiamento climatico, dall’uso delle risorse idriche alla prevenzione dei potenziali danni per il verificarsi di temperature critiche in presenza di stadi fenologici sensibili. “Per riuscire ad aumentare la resilienza e la sostenibilità delle imprese – aggiunge infatti Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia e amministratore delegato di Agriduemila Hub Innovation – è necessario innanzitutto conoscere: conoscere serve necessariamente a sviluppare tutti quei sistemi tecnologici, di lettura satellitare, lettura radar, analisi del dato che sappiano dare un valore economico, un valore aggiunto di consulenza al dato rielaborato e analizzato al fine di impostare una strategia efficacie ed efficiente”. Una strategia, evidenzia Berti, che nasce da un mix di azioni in risposta a problemi complessi perché, sottolinea ancora, “non esiste una soluzione unica e semplice”. “L’impresa deve sicuramente utilizzare la tecnologia per sviluppare sistemi di difesa attiva quali sistemi di risparmio d’acqua e di irrigazione intelligente, promuovere scelte varietali che siano resistenti al clima e investigare sulla vocazionalità territoriale – conclude Berti. È necessario avere un approccio aperto, intelligente e di sfida”. Un atteggiamento questo che il Gruppo Bonifiche Ferraresi ha fatto proprio. Nata intorno a Bonifiche Ferraresi spa, la società agricola, con i suoi 6.500 ettari, è la più grande azienda agricola italiana per Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Una realtà che oggi gestisce produzioni aziendali orientate al consumatore presidiando tutta la filiera agricola, industriale e distributiva e che ha come obiettivo ambizioso di rinnovare e valorizzare l’agricoltura dal seme allo scaffale. “Come azienda sviluppiamo diverse attività – illustra Francesco Pugliese, responsabile ricerca e sviluppo di B.F. Spa – in particolare, per quanto riguarda i modelli previsionali, proviamo a mettere a terra nuove soluzioni dal punto di vista dell’individuazione dei rischi climatici oppure delle previsioni di resa delle colture il tutto finalizzato a diventare un supporto sia per il mondo agricolo, quindi per le aziende agricole, sia per le istituzioni ma anche, per esempio, per le banche e le assicurazioni. Accompagniamo tutte le fasi dei cicli produttivi, partendo dal fattore principe, la “terra” e quindi dalla capacità di produrre nel suolo”. Il gruppo, ad esempio, sta portando avanti importanti investimenti per quanto riguarda il settore dei data science. “Ci siamo molto concentrati in questi ultimi anni a utilizzare i dati satellitari, ma anche i dati prossimali e il data fusion. Ciò ci permette di dare degli output di supporto sia per il miglioramento delle pratiche agricole che per agli altri mondi che sono portatori di interesse del settore primario agricolo ma anche poi di trasformazione e distribuzione anche in termini di tracciabilità e di capacità di monitorare lo stato delle colture in tutta il loro ciclo vita”. Nemmeno il settore agricolo trentino sta a guardare, anzi si sta attrezzando per affrontare in modo efficiente gli effetti del cambiamento climatico: gli investimenti programmati riguardano, da un lato, l’utilizzo e la gestione della risorsa idrica e dall’altro azioni finalizzate ad accrescere la sostenibilità. “L’acqua è evidentemente un elemento importantissimo sia nell’ambito della coltivazione ma anche nell’ambito della protezione dal rischio gelata – afferma Marica Sartori, direttrice di Co.Di.Pr.A. Trento -. Quindi, ogni investimento che riguardi la risorsa idrica per noi è fondamentale anche in un’ottica di sostenibilità dei nostri strumenti. Già nel 2017 Co.Di.Pr.A. aveva avviato, insieme a tanti altri partner, un Pei, un partenariato europeo per l’innovazione, che aveva proprio come oggetto la multidisciplinarità dell’acqua partendo dal presupposto che l’acqua è una risorsa fondamentale che va gestita in maniera efficiente. La tecnologia sappiamo che oggi ha fatto passi da gigante e ci può consentire, con un utilizzo efficiente dell’acqua, di avere coltivazioni anche di migliore qualità”. La parola d’ordine rimane quindi sostenibilità. “Dobbiamo creare modelli sostenibili – conclude Sartori – e su questo Co.Di.Pra punta in maniera forte. La ricerca, l’innovazione, l’utilizzo spinto dei dati ci può consentire di effettuare verifiche sulla vocazionalità dei terreni per capire quali siano le produzioni migliori rispetto a un determinato sito o una determinata situazione. Oggi abbiamo la possibilità di efficientare e di avere quindi modelli che ci dicano quali sono le produzioni che resistono meglio in quei determinati territori. Ciò crea sostenibilità anche sui nostri strumenti assicurativi e di gestione del rischio”.

Il programma del Festival Meteorologia

Il programma della mattinata del Festival si è aperto con un tour al Palazzetto dello Sport alla scoperta delle più recenti novità dedicate al mondo dell’agro-meteorologia. L’evento è continuato al Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo si è tenuto il convegno che ha indagato le rivoluzioni che stanno coinvolgendo il settore assicurativo e della gestione del rischio in ambito agricolo, le opportunità offerte dal PNRR per l’innovazione tecnologica e le prospettive di evoluzione sul tema della sostenibilità. Inoltre, nella hall di Trentino Sviluppo 12 aziende, start-up ed enti di ricerca hanno permesso di conoscere le soluzioni di frontiera per il settore agricolo, un momento di vera e propria contaminazione positiva.

Agri Risk Future Day

L’evento Agri Risk Future Day ha permesso di conoscere l’importanza centrale della digitalizzazione in agricoltura. L’evento, organizzato da Condifesa Bolzano, Co.Di.Pr.A., Asnacodi Italia con il supporto di Agriduemila Hub Innovation, si è tenuto a Bolzano nell’ambito della Fiera Agrialp. Molti i temi trattati durante il convegno, in particolare la digitalizzazione e il suo utilizzo in ambito agricolo con un particolare attenzione verso il mondo della gestione del rischio. Durante il convegno sono stati illustrati progetti innovativi di digitalizzazione in ambito agricolo con l’obiettivo di portare concrete esperienze e percorsi da esplorare per affrontare gli impatti sempre più importanti del cambiamento climatico. Nicola Cracchi Bianchi di DedaNext ha illustrato le soluzioni innovative digitali per un futuro connesso, Roberto Monsorno e Mariapina Castelli di Eurac Research hanno raccontato le ultime evoluzioni della polizza parametrica basata su dati satellitari dedicata al prato e al pascolo. Infine, Johannes Erschbamer, di Kultivas ha presentato innovativi strumenti a supporto delle decisioni che aiutano gli agricoltori nelle scelte agronomiche quotidiane basandosi su un approccio di interazione di dati già raccolti ma anche interpolati con previsioni metereologiche e di scenari climatici.  Oggi, sempre più, il disegno dell’agricoltura di domani deve passare da una profonda considerazione ed attenzione degli effetti del cambiamento climatico a cui stiamo assistendo. Sembra chiaro che il processo di innalzamento delle temperature in atto riscriverà la vocazionalità, più o meno spinta, dei territori a raccogliere determinate produzioni; dobbiamo essere veloci a comprendere questa trasformazione per poter guidare e per non essere costretti a subirla. Il focus sulla digitalizzazione è continuato con la visione del Sistema Condifesa-Asnacodi Italia in ottica di futuro. In particolare, Marica Sartori (direttore di Co.Di.Pr.A.), Manfred Pechlaner (direttore di Condifesa Bolzano) e Andrea Berti (direttore di Asnacodi Italia) hanno evidenziato l’importanza della digitalizzazione di processo, di prodotto e anche nella comunicazione, tenendo in debita considerazione la necessità di creare network, valorizzare il capitale umano per rendere sempre più sostenibile l’approccio alla Gestione del Rischio, specialmente in un momento complesso come quello che stiamo vivendo in questo momento. Le conclusioni sono state affidate ad Albano Agabiti, presidente di Asnacodi Italia e a Herbert Dorfmann, parlamentare europeo.

TedxTrento

Anche nel 2023 si consolida la collaborazione da parte del Consorzio con TEDxTrento: evento dedicato all’innovazione, alla socializzazione, all’imprenditorialità, all’apertura, al cambiamento, alla conoscenza. L’evento è un invito alla riflessione attraverso la condivisione di esempi positivi, stimolo al fare per sè e per la propria comunità. Il titolo dell’edizione 2023 è “X”, un simbolo che rappresenta significati diversi, un carattere misterioso e versatile che evoca incognite e attira l’attenzione. In numerosi contesti è un segno di potenzialità e possibilità, ma rappresenta anche l’esplorazione e la sperimentazione. È invito a spingersi al di là dei confini stabiliti, al mettersi in gioco e cercare nuove soluzioni. La “X” è anche un segno di coraggio e di sfida, un invito ad osare e superare i propri limiti. È un richiamo all’elemento di sorpresa e di scoperta che caratterizza molte avventure. Incarna il desiderio di andare oltre ciò che è evidente, di indagare nell’oscurità per trovare la luce della comprensione. Rappresenta la forza per superare ostacoli e per superare difficoltà lungo il percorso. È simbolo di resilienza e determinazione. Indica il decennale di TEDxTrento! Un mondo in evoluzione e di frontiera come quello della Gestione del Rischio in agricoltura che vuole trovare sempre nuove strade e stimoli anche attraverso contaminazioni positiva da altri eventi ed esperienze.

Incontri Rotaliani

Incontri Rotaliani 2023 è stato un successo di pubblico e critica! Una manifestazione giunta alla sua terza edizione che si distingue anche a livello nazionale perché si fonda sul principio del confronto costruttivo tra zone viticole di livello nazionale e internazionale e che ha visto Co.Di.Pr.A., Agriduemila Hub Innovation e Agririsk essere partner per la promozione della gestione del rischio in agricoltura. Conoscere altri territori dediti alla viticoltura e poter tessere nuove costruttive relazioni è l’obiettivo principale di questo progetto: non si tratta infatti solo di un evento ma di una modalità per creare contatti e collaborazioni tra produttori ma anche con le istituzioni dei paesi ospiti. Dopo Borgogna e Rioja, quest’anno il confronto è stato con l’Etna, una zona che sta riscuotendo un grandissimo successo e che in circa 20 anni è stata in grado di crescere fino a diventare uno dei territori del vino italiani più apprezzati in questo momento. L’iniziativa ha visto complessivamente la partecipazione di più di 700 persone ed è stata impreziosita dalla partecipazione di 8 produttori etnei di primissimo livello (Barone di Villagrande, Benanti, Franchetti-Passopisciaro, Graci, Girolamo Russo, Masseria Setteporte, Terre Nere e Distilleria F.lli Russo) che hanno affiancato 17 aziende rotaliane (Breccia, De Vescovi Ulzbach, De Vigili, Donati Marco, Dorigati, Endrizzi, Endrizzi Elio e F.lli, Fedrizzi Cipriano, Foradori, Martinelli, Mezzacorona, Redondel, Rotaliana, Zeni Roberto e le distillerie Bertagnolli, Villa de Varda e Distillerie Trentine) durante la due giorni di dialogo e di incontro all’insegna di wine talks, conferenze, banchi d’assaggio e masterclass guidate. I territori dell’Etna e della Rotaliana – con i loro aspetti geomorfologici ed enologici – sono stati al centro anche del dibattito del lunedì mattina in Fondazione Mach, moderato dal giornalista Pietro Bertanza di Agriduemila Hub Innovation, che ha visto la partecipazione di Marco Stefanini (FEM), di Giovanni Marletta (agronomo di Benanti), di Fulvio Mattivi (FEM), di Calogero Statella (enologo di Terre Nere) e di Luciano Groff (FEM). La mattinata si è chiusa con le riflessioni sui rischi che i cambiamenti climatici ci costringono ad affrontare e sugli strumenti che i viticoltori e gli agricoltori in generale possono avere a disposizione per tutelarsi che sono stati illustrati da Marica Sartori, direttore Co.Di.Pr.A., Giuseppe Raimondi, direttore Condifesa Catania e Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia.